A nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo stato, chiedo anzitutto che venga fatta giustizia adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, e non, ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono, io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare, ma loro non cambiano mai.” – Rosaria Schifani

A otto mesi dallo scandalo pedofilia che ha travolto la Diocesi di Savona-Noli facciamo un punto della situazione, tanti i buoni propositi, i provvedimenti le iniziative che il Vescovo ha proposto ai fedeli e sacerdoti durante la messa di pentecoste e poi ancora ad Albisola alla pace dove ha annunciato una commissione che faccia chiarezza, l’obbiettivo di Mons. Lupi è sempre stato la chiarezza. Ma è stato fatto qualcosa? Cosa hanno detto a Nicolick gli ex seminaristi? E cosa ha detto il Vescovo, quale è stato l’aiuto dato dalla Diocesi  alle vittime? Ci sono novità?

Sembrerebbe proprio di si, non dalla Curia, ma sulla Curia savonese. Come i suoi predecessori, Mons. Lupi non ha saputo o non ha voluto mettere fine. Di tutte le sue iniziative che già in principio facevano acqua da tutte le parti, nessuna ha neppure tolto gli ormeggi. Giacciono tutte arenate sul fondale da mesi, nulla è stato comunicato ai fedeli dall’ufficio stampa Diocesano, tranne una circolare riservata mandata qualche mese fa solo ai sacerdoti, nella quale il Vescovo comunicava ufficialmente che la commissione creata per fare chiarezza, non sarebbe più stata istituita, in realtà non furono neppure mai nominati i commissari.
Le motivazioni di questa retromarcia per il Vescovo sono presto fatte, più della metà dei sacerdoti non hanno risposto all’appello, dice Lupi, non vogliono rivangare il passato ma andare avanti. Ma senza passato non c’è futuro.

Durante l’estate molti i sacerdoti e i cattolici che calmata la bufera mediatica mi hanno contattato e motivano diversamente il fatto di non avere risposto al Vescovo, molti anche coloro che si sono dimessi da tutti gli incarichi diocesani, perché se tutti approvano l’operato di Mons. Lupi?  Moti coloro che hanno voluto sapere hanno voluto sentire, per non perdere la fede. Ma gli scandali morali, sessuali, economici, immobiliari ecc. della Diocesi di Savona sono veramente finiti? Il Vescovo ha veramente risanato la situazione?

Sotto consiglio e con l’approvazione di diversi sacerdoti, proprio quelli che a sentir dire il Vescovo Lupi non vogliono rivangare il passato, è stato realizzato un testo di sei pagine dal titolo “Anamnesi di una vittima” che sarà divulgato e reso disponibile dai sacerdoti che lo riterranno opportuno, ai fedeli da tutte le diocesi e le parrocchie italiane (solo per la Diocesi di Savona sarà spedito anche a tutti i sacerdoti, gli enti Diocesani ecc.) dopo la conferenza stampa di Francesco Zanardi e dell’ex Consigliere provinciale prof. Roberto Nicolick  che si terrà sabato pomeriggio presso il Duomo di Savona alle ore 16,00. Oltre alla presentazione e alla motivazione del testo saranno presentate una serie di iniziative Gandhiane mirate a fare veramente chiarezza, esporremmo anche il programma de “La Colpa” il primo incontro nazionale delle vittime di sacerdoti pedofili organizzato dalle vittime dell’istituto Antonio Provolo di Verona, con la nostra collaborazione, che si terrà Verona – Sabato 25 Settembre 2010 Palazzo della Gran Guardia – Piazza Bra.

Si è resa necessaria la realizzazione e la divulgazione di un documento chiarificatore proprio perche i sacerdoti e i fedeli chiedevano chiarezza, una chiarezza che la Curia non ha saputo dare, troppe le contraddizioni, troppe le chiacchiere e le promesse mai mantenute, troppe le vittime di una chiesa che ai suoi vertici non riesce più a trovare un briciolo di carità Cristiana, quella carità che portò Gesù a morire per noi sulla croce. Questo testo non vuole attaccare la chiesa, ma vuole mantenere gli occhi aperti, per mantenere la fede. Perché nessuno abbia più a dire, come disse un giovane ed arrabbiato Joseph Ratzinger “ La chiesa sta diventando per molti l’ostacolo principale alla fede, non riescono più a vedere in essa, altro che l’ambizione umana del potere”.
Francesco Zanardi

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