Di poche ore fa la notizia battuta dalla Sala Stampa Vaticana nella quale si dice che papa Francesco vorrebbe istituire una commissione per la protezione dei bambini dagli abusi sessuali del clero.
Questa decisione è la palese dimostrazione del fallimento di tutte le mirabolanti direttive per reprimere il fenomeno degli abusi sessuali nel clero. Abbiamo assistito a vergognose campagne di stampa sul preteso impegno dei vari pontefici e dei vescovi nel combattere il fenomeno. Ricordiamo tutti le direttive di Benedetto XVI del luglio 2010 che si sono rivelate un completo fallimento. Campagne a cui corrispondono comportamenti omissivi e conniventi coi preti pedofili e criminali.
Anzitutto ridurre il problema degli abusi sessuali ai bambini è una assurdità, dato che gli abusi sessuali di cui parla la cronaca riguardano spesso anche adolescenti e adulti. Non si capisce quindi se il problema sono i bambini o i preti criminali.
In secondo luogo vorremmo capire chi farà parte della Commissione, ossia se sarà lo stesso clero che in questi decenni ha sistematicamente ingannato l’opinione pubblica e insabbiato i crimini dei propri membri. In poche parole vorremmo sapere se avranno un ruolo le vittime, non quelle addomesticate e scelte con cura per le passerelle mediatiche che siamo usi vedere in TV. Che credibilità hanno oggi questi monsignori?
In terzo luogo vorremmo sapere se, in attesa dei tempi biblici delle commissioni, che stileranno dei comunicati da sottoporre al pontefice che, forse, emanerà delle direttive, cambierà la prassi applicativa che registriamo da decenni. Per esempio, nel frattempo le Conferenze Episcopali stileranno un elenco pubblico dei sacerdoti condannati con processo civile e canonico per abusi sessuali? I vescovi nel frattempo denunceranno alla magistratura i preti criminali? Sarà interdetto il reclutamento dei minori a fini del sacerdozio, ossia elimineranno la figura dei seminaristi minori? Saranno aperti gli archivi diocesani e pontifici e rese pubbliche le accuse mosse contro i sacerdoti? Saranno dimessi automaticamente dallo stato clericale i preti responsabili di abusi? Sapremo dove sono nascosti i preti accusati di abusi sessuali? Saranno risarcite dalle diocesi e del Vaticano le vittime, visto che i preti sono quasi sempre nullatenenti? Le vittime saranno aiutate nel recupero psicologico e nell’inserimento lavorativo, visto che hanno visto danneggiata per sempre la loro vita?
Mentre la stampa si sofferma su questo comunicato stampa del Vaticano, piuttosto contraddittorio perchè arriva all’indomani del rifiuto, di consegare all’ONU proprio la documentazione riguardante gli abusi sui minori, nessuno si interessa della stretta attualità. Per esempio nessuno ci spiega come mai il Nunzio apostolico a Santo Domingo arcivescovo Josef Wesolowski, fatto fuggire precipitosamente dai Caraibi e nascosto a Roma, perché sorpreso in luoghi di prostituzione minorile, non è stato fatto rientrare d’autorità nell’isola per sottoporsi alla giustizia civile. Nessuno si preoccupa di informarci sui fatti di Belcastro (CZ – diocesi di Crotone), su come mai una inchiesta durata 3 anni, che ha visto la richiesta di rinvio a giudizio per don Roberto Mastro per abusi su 17 minori di 14 anni sia passata sotto silenzio della diocesi e della stampa. Nessuno ci spiega cosa c’è che non va nella formazione di un sacerdote come don Giuseppe Canavese (diocesi di Mondovì), sorpreso a denudarsi davanti a delle ragazzine a Savona.
Che fine hanno fatto le richieste di giustizia di Erik Zattoni, figlio dl prete pedofilo don Pietro Tosi, che ha violentato la madre 14enne, e la cui famiglia sfrattata dalla diocesi di Ferrara per aver denunciato il caso?
Siamo onesti, che credibilità hanno questi signori che dovrebbero proteggere i bambini se nel frattempo assistiamo a queste terribili vicende? Noi ci aspettiamo interventi concreti, efficaci e rapidi. Di commissioni dai tempi biblici, ad uso di propaganda mediatica, non abbiamo nessun bisogno.
Rete l’Abuso 05 dicembre 2013
Francesco Zanardi
Sergio Cavaliere
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