Alle ore 16 di oggi, venerdì 13 novembre 2015 riceviamo dal gestore di hosting 1and1 con sede in Germania la comunicazione che se entro le prossime 48 ore non provvederemo a rimuovere gli articoli sul sacerdote Francesco Rutigliano, 1and1 oscurerà il sito www.retelabuso.org .

La stessa cosa era accaduta la scorsa estate con la Casa della Legalità e della Cultura Onlus, di cui Rete L’ABUSO è una sua sezione tematica indipendente, la quale si era vista minacciare la chiusura del sito per analoghi motivi.

Don Francesco Rutigliano da circa 4 mesi continua a perpetrare atti persecutori, violenza privata e minacce nei nostri confronti e di varie testate giornalistiche per fare rimuovere tutti gli articoli che riportano la sua “condanna” a 4 anni riportata nel Decreto del Santo Uffizio.

Una situazione piuttosto anomala, poiché il sacerdote, già ritenuto colpevole dalla chiesa di molestie sessuali a danno di un minore e di abuso di dignità o ufficio in data 20-6-2011, reato non ancora prescrivibile per la legge italiana, sa bene che una eventuale querela per diffamazione nei confronti della Rete L’ABUSO avvierebbe un iter a suo danno che lo vedrebbe costretto a rendere conto dei suoi reati anche in ambito penale.

Da mesi don Rutigliano minaccia di querelare chiunque, ha provato a farsi rimuovere dai motori di ricerca come GOOGLE, appellandosi alla legge sull’oblio (ammettendo palesemente di essere stato condannato), ma siccome avrebbe dovuto dichiarare il falso sostenendo di essere innocente, ha rinunciato a questa possibilità.

Ci ha poi fatti contattare telefonicamente da un finto avvocato, che abbiamo subito smascherato.

Ha inoltre scritto al Garante per la Protezione dei Dati Personali al quale ha dichiarato che alcuni degli articoli che lo riguardano, presi dall’archivio della redazione Calabria Ora, chiusa definitivamente nel 2014, erano palesemente falsi e che l’allora direttore avrebbe chiesto scusa per le pubblicazioni. Da un esame veloce delle carte, però, si evince come don Rutigliano abbia preso fatto parecchia confusione. Gli articoli che lo riguardano risalgono al 2011, quando era direttore Piero Sansonetti, mentre l’articolo di scuse a don Rutigliano è scritto dal direttore Paolo Pollichieni e risale al 2008. Secondo Rutigliano, quindi, Calabria Ora si sarebbe scusata con lui per degli articoli, ben 3 anni prima della loro pubblicazione.

Ed infine, l’ultima pressione, in ordine temporale, viene esercitata anche su 1and1 che, oggi intorno alle ore 16, ci chiede di rimuovere i contenuti riguardanti don Francesco Rutigliano entro 48 ore. Pena l’oscuramento del sito.

Bisogna segnalare che del caso di don Rutigliano si sta occupando anche l’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, la quale, nelle settimane scorse, dopo un incontro con il Presidente della Rete L’ABUSO Francesco Zanardi, si è resa disponibile ad intervenire in qualità di Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, denunciando la condanna del Santo Uffizio inflitta a don Rutigliano anche all’autorità civile.

L’Ufficio di Presidenza della Rete L’ABUSO fa sapere che non ha alcuna intenzione di provvedere alla rimozione degli articoli in questione in modo definitivo, ma che provvederà a farlo solo in modo provvisorio e all’unico fine di scongiurare l’oscuramento. Giusto il tempo necessario per il trasferimento dei suoi siti su un hosting meno soggetto ad intimidazioni censorie liberticide.

Francesco Zanardi

Portavoce Rete l’ABUSO

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