Da più di una settimana c’è subbuglio a Civitavecchia dopo l’arrivo di don Francesco Rutigliano, dichiarato come emerge nel provvedimento del Santo Ufizio “colpevole del delitto di abuso di minore, con l’aggravante di abuso di dignità e ufficio”.
In questi giorni molti residenti hanno contattato la Rete L’ABUSO che nelle scorse settimane ha fatto emergere il caso. Chi ci ha scritto denuncia oltre alla gravità della situazione, anche il fatto che la parrocchia di S. Giordano Martire, dove il sacerdote sarebbe stato reintegrato con la funzione di vice parroco, è frequentata da molti minori.
Una mamma allarmata ci scrive informandoci che “La parrocchia dove è stato inviato è circondata da tre scuole che distano pochi passi dalla chiesa, alle spalle della parrocchia poi (praticamente attaccato) c’è un campo di calcio ove girano tantissimi ragazzini. Siamo preoccupati. Questo vescovo sta distruggendo la diocesi di Civitavecchia e Tarquinia”.
Ma a rendere ancora più inquietante la situazione è la leggerezza con la quale il parroco, don Ivan Leto cerca di tranquillizzare i fedeli ai quali scrive una lettera aperta nella quale in sostanza nega l’esistenza di una condanna nei confronti di don Francesco.
“LETTERA APERTA ALLA MIA GENTE!
Carissimi, questa mattina, durante la Santa Messa delle ore 11, sono rimasto ORGOGLIOSO di voi, della mia gente! La vostra capacità di ascolto e di discernimento, vi ha portati a identificare la verità che ha come basamento l’amore per una giustizia giusta e non per una ricerca estrema del marcio ad ogni costo. Oggi e’ difficile fuggire alla giustizia civile ed ecclesiastica quando si sbaglia! E grazie alla stessa giustizia ecclesiastica e civile e’ praticamente impossibile continuare ad esercitare il proprio ufficio, quando si è accertata la colpa. Al termine della Messa dei ragazzi, Don Francesco, mi ha espresso il desiderio di potervi parlare apertamente e noi la prossima domenica lo ascolteremo comunitariamente.
Buon cammino d’avvento! Don Ivan.”
Pare che i buoni propositi di Papa Francesco al momento restino inattuabili, purtroppo, non solo in questo caso emerge una grave mancanza di senso civico e di onestà che parte proprio dalle gerarchie della chiesa. Nel caso di don Rutigliano infatti, la chiesa avrebbe anche omesso di denunciare i fatti all’Autorità Giudiziaria con il risultato che tutti quanti vediamo.
Comments are closed