Continua da 5 giorni la protesta di Diego Esposito che chiede digiunando alla curia di Napoli verità e giustizia per le molestie subite da don Silverio Mura.
Da oggi però Diego non sarà più solo nella sua protesta, infatti come annunciato qualche giorno fa altre vittime italiane si uniranno a lui, non solo per solidarietà, ma anche per denunciare le inadempienze che le diocesi hanno anche nei loro casi.
Da questa mattina entrano in sciopero della fame altre 2 vittime, Daniele P. e Francesco Zanardi, il portavoce della Onlus Rete L’ABUSO che con la sua associazione sta seguendo da tempo Diego Esposito.
Stando a quanto dichiara la Rete L’ABUSO, in Italia il caso di Diego non è affatto isolato. Al di la di quanto si legga sulla stampa che disegna un Vaticano impegnato nel risolvere il problema, i fatti sembrano essere parecchio differenti.
Non si conta infatti una sola vittima risarcita spontaneamente dalla chiesa o anche solo un caso in cui una Diocesi si sia assunta le proprie responsabilità sulle vicende che la interessano. Delle 500 e più vittime che ruotano intorno l’associazione, Diego è stata l’unica di queste ad aver ricevuto una risposta scritta, per conto di Papa Francesco, a quanto pare però fatta naufragare dalla Diocesi di Napoli che continua malgrado tutto a trincerarsi dietro un muro di silenzio.
E forse è proprio lì, che muoiono tutti i buoni propositi di Papa Francesco, nelle diocesi italiane, tutte inadempienti nei confronti delle vittime e tutte ancora troppo spesso reticenti nel voler affrontare il problema.
Come si può vedere dal nostro blog, i casi italiani di sacerdoti condannati in terzo grado, cioè dopo aver affrontato tutti i 3 gradi di giudizio, negli ultimi 15 anni sono quasi 120, quelli noti naturalmente, mentre ci sono decine di casi anonimi sparsi per l’Italia.
Sono quasi 60 invece, quelli noti che hanno procedimenti aperti o di cui non se ne è saputo più nulla.
Se poi andiamo a vedere scheda per scheda scopriamo che moltissimi di questi sacerdoti non sono mai stati ridotti allo stato laicale, molti altri invece li ritroviamo in altre parti d’Italia senza che sia mai stato preso nei loro confronti alcun provvedimento, nei casi più gravi, missionari all’estero.
Scopriamo anche che delle loro vittime nessuno si è più interessato, che le diocesi, come denuncia anche il caso di Diego, non vedono l’ora che la vittima smetta di lamentarsi e che l’opinione pubblica si dimentichi della vicenda. Se poi i giornali evitassero di scrivere, questo sarebbe perfetto.
Ecco a che cosa serve la protesta di Diego e perché è importante che venga appoggiata in ogni modo, dalle vittime ma anche dai cittadini, perché si possa avere giustizia, almeno quella è dovuta, non gliela si può negare trincerandosi dietro a un muro di omertà.
Francesco Zanardi
Portavoce della Rete L’ABUSO
Di seguito la lista delle persone attualmente in sciopero della fame che puoi consultare in qualunque momento ache al seguente indirizzo http://retelabuso.org/scioperodellafame-vittimepretipedofili/
Per informazioni e adesioni; info@retelabuso.org
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