Di Francesco Zanardi

Il caso cileno, iniziato con il coinvolgimento del vescovo Barros, accusato di aver coperto il prete pedofilo Fernando Karadima, caso che poi si è ulteriormente evoluto con le dimissioni di massa dei vescovi, all’apparenza clamorose, sulle quali però al momento papa Francesco non si è ancora pronunciato.

Più che azioni clamorose parlerei per ora di appelli clamorosi perché, nei fatti, è questo che è accaduto per il momento e forse, dietro tutto ciò si nasconde una chiave di lettura non proprio così nobile come appare.

Va intanto detto che al momento, come da manuale, del vescovo Barros non si ha più traccia, è scomparso dalla faccia del pianeta e nessuno sa dove sia. Chissà magari tra qualche settimana riapparirà in Vaticano, come fu per Josef  Welowsky , Alberto Capella e compagni.

Riguardo invece le dimissioni di massa dei vescovi cileni, che qualcuno ha definito “un ammutinamento”, bèh, l’ipotesi è certamente più credibile di quella che sia stato un atto di responsabilità.

Vale la pena ricordare che, al di la dei molteplici appelli su trasparenza e tolleranza zero, è tutt’ora in vigore la norma del ‘62 nota come Crimen Sollicitationis, che papa Francesco non ha mai abrogato, anzi ha inasprito inserendo ulteriori sanzioni per le gerarchie, sanzioni di riservatezza mica di trasparenza.

Quella norma nei fatti regolamenta la gestione criminale da parte delle gerarchie cattoliche in materia di abusi sui minori e, dietro quella norma, crollò la fake news del tribunale per processare i vescovi insabbiatori, un tribunale che non poteva esistere in quanto si proponeva di punire i vescovi che applicavano quella norma: una contraddizione assurda, un po’ come dire che le auto vanno messe dentro le strisce dei parcheggi, ma se passa un vigile ti multa perché l’auto è dentro le strisce.

Questo è quanto sta accadendo in Cile, i vescovi che fino a prima dello scandalo hanno applicato diligentemente quella norma criminale, oggi sono accusati, da chi quella norma non l’ha mai abrogata, di averla applicata.

Ecco perché l’ammutinamento e le dimissioni di massa dei vescovi cileni, ed ecco perché Bergoglio non si pronuncia: come potrebbe?

Certo le aspettative alimentate nel mondo cattolico, a questo giro, sono davvero enormi e nel concreto difficile dire come, e soprattutto se, potranno essere mantenute.

Zanardi

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