A partire dal 14 gennaio fino al 1° febbraio 2019 , si riunirà l’80° sezione del Comitato per i diritti del fanciullo delle Nazioni Unite, che esaminerà le posizioni di alcuni Stati che hanno sottoscritto la Convenzione, per verificarne il reale rispetto. Si tratta di Guinea, Siria, Giappone, Bahrain, Repubblica Ceca, Belgio e anche l’Italia, che sarà “interrogata” il pomeriggio del 22 e la mattina del 23 gennaio prossimi presso Palais Wilson, nella sede dell’Alto Commissariato per i diritti umani di Ginevra.
L’Associazione Rete L’ABUSO, che fa parte di Eca Global, l’Associazione internazionale che riunisce più di 18 paesi nel mondo, ha inviato nei giorni scorsi all’ufficio dell’OHCHR di Ginevra, il suo report sul “Caso Italia”. Un report incentrato su quello che sembra il punto cardine, la giustizia.
Nel report si approfondisce quanto già era contenuto nella diffida al Governo italiano dello scorso 18 febbraio, ancora prima nell’interrogazione parlamentare voluta dalla Rete L’ABUSO, dove si sottolinea la gravità del fatto che le diverse istituzioni interessate, non hanno dato a oggi alcuna risposta. Una serie di lacune che si contestano all’Italia, nella ratifica di trattati convenzioni ecc., oltre che ad alcune basilari introduzioni alle quali il Governo deve immediatamente provvedere, per esempio, l’estensione del c.d. certificato anti pedofilia, in Italia non richiesto a diverse categorie, tra cui quella alla quale appartengono i sacerdoti, il volontariato, che ne è totalmente esente.
L’associazione ha sottolineato ulteriormente che per fare si che in quel certificato – che produce l’Autorità Giudiziaria – sia attendibile, occorre che questa, quanto meno venga a conoscenza dei reati, e per questo i vescovi, nel cui report sottolineiamo la responsabilità – in riferimento al controllo che hanno per quanto riguarda il territorio – e che per ciò, non possono essere esenti dall’obbligo della denuncia.
Si parla anche di diversi casi campione, tra cui la controversa vicenda di Giada Vitale e, più di un riferimento alla lunga indagine giornalistica raccolta nel libro “Giustizia divina” di Emanuela Provera e Federico Tulli (Chiarelettere), alla quale – soprattutto nella parte iniziale – la Rete L’ABUSO ha fornito il primo materiale.
Un libro segnalato anche all’Autorità Giudiziaria di Savona, che al momento è titolare del fascicolo e che verrà integrato in un prossimo deposito, non come materiale di indagine, ma elemento probatorio, confermato da tre diverse fonti, quindi decisamente attendibile “fino a prova contraria”.
Nella parte finale del report, le raccomandazioni che l’Associazione vuole avanzare al Governo italiano, nel rispetto delle nostre leggi e soprattutto nella loro applicazione.
Francesco Zanardi
Relazione ONU – ITA – Comitato per i diritti dell’infanzia 2019 – 80° sessione
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