di Francesco Zanardi – Premetto che nell’esposizione mi limiterò solo ai contenuti che riguardano la tematica di cui la Rete L’ABUSO si occupa, ovvero i preti pedofili.
Nei giorni 22 e 23 gennaio 2019 presso l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite di Ginevra, il Comitato per la tutela del fanciullo ha interrogato il Governo italiano, per verificare l’implementazione della Convenzione per la tutela del fanciullo. Tra le varie tematiche, tutte riguardanti la salute e il benessere psicofisico dei minori, si è parlato della pedofilia, in particolare dei preti pedofili e dell’impunità che lo Stato italiano tacitamente garantisce loro a danno dei propri cittadini che, nella maggioranza dei casi, oltre al danno rimangono anche senza giustizia.
A portare in seduta questo argomento è stato il professor Jorge Cardona, membro del Comitato che ha domandato all’Italia se il sistema adottato dallo Stato italiano nel 2002, che prevedeva l’assistenza alle vittime di violenza sessuale tramite il servizio sanitario nazionale, è stato messo in pratica e se questi centri sono di facile accesso per le vittime.
Ha poi proseguito rammaricandosi, a nome del Comitato, per la mancanza di informazioni sull’entità degli abusi sessuali contro minori da parte del clero cattolico.
Riferendosi poi ai diversi report che nei mesi scorsi la Rete L’ABUSO ha inviato al Comitato, ha proseguito esprimendo la preoccupazione dello stesso, per i numerosi dati che pervengono riguardanti minori vittime di abusi da parte del clero, inchieste penali in seguito a questi fatti e condanne penali molto indulgenti ai membri del clero dichiarati colpevoli, la mancanza di arresti domiciliari o di pene detentive.
Passando poi alla violazione della Convenzione di Lanzarote, riferendosi sempre al nostro report sull’applicazione del certificato anti pedofilia, ha lamentato la mancata applicazione di questo a tutta la categoria del volontariato, alla quale il clero appartiene.
Ha poi domandato all’Italia, come pensa di superare l’impunità dei membri del clero sulla base dell’articolo 4 dei Patti Lateranensi, che sollevano il clero dall’obbligo della denuncia alla giustizia civile.
Ha concluso domandando come l’Italia prevede di sradicare l’impunità che regna e lottare contro queste situazioni.
La risposta data dalla rappresentante italiana, dottoressa Concetta Potito è stata poco esaustiva, e si è limitata a spiegare ciò che già era ben noto al comitato, in parte già oggetto delle contestazioni dello stesso Comitato.
Jorge Cardona ha poi chiuso la seduta sottolineando che ci sono molte domande che non hanno ricevuto risposta e ha ricordato all’Italia che ha a sua disposizione 48 ore per farlo. Ha ricordato che il Comitato non è qui per giudicare, ma per aiutare l’Italia a raggiungere gli obbiettivi previsti dalla Convenzione per i diritti del fanciullo che, però, allo stato attuale preoccupa in diversi punti il Comitato.
Tra 15 giorni il Comitato presenterà all’Italia le raccomandazioni in materia.
Paragrafo 21 le osservazioni del CRC oss. conclusive ITA
Di seguito gli spezzoni in materia di pedofilia clericale di quanto detto in seduta.
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