Apprendiamo dai mezzi di informazione, con un certo sconcerto, quanto dichiarato da Bergoglio nei confronti delle associazioni che a suo dire non avrebbero fatto nulla.
Premesso che sono stato uno degli otto rappresentanti delle associazioni (io per Rete L’ABUSO e ECA Global) ad incontrare Charles Scicluna, Hans Zollner e padre Federico Lombardi prima del sinodo, in quelle due ore di riunione, si è parlato dei punti cruciali del problema della pedofilia, e testimoni i colleghi che erano in quella sala con me, si è convenuto quanto fosse importante l’obbligo di denuncia anche all’autorità civile, l’apertura degli archivi e la rimozione di chi aveva permesso insabbiamenti.
Su questo punto ne conveniva anche monsignor Scicluna, che esordì dicendo “le regole ci sarebbero già, ma le gerarchie non ubbidiscono”.
Usciti di li, dopo il sinodo, ci si aspettava almeno un inizio ed invece il nulla più totale, seguito dai vari documenti che confermano la linea dell’omertà da parte del Vaticano e di un papa che tristemente sta riciclando un vecchio sistema fallimentare, vendendolo per un’innovazione.
E mentre il papa accusa noi vittime di voler risolvere il problema impiccando 100 preti (data l’esigua cifra pare stia parlando solo di quelli che nasconde in Vaticano) la chiesa, col Motu proprio “Vos estis lux mundi” continuerà ad impiccare i bambini.
Zanardi
Motu proprio; Troppe PAROLE, nessuna OPERA utile alle vittime e un mare di OMISSIONI
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