In riferimento all’articolo in oggetto pubblicato il 20 luglio scorso dal titolo ”Preti in Italia tutti pedofili? Falso”/ Di Giacomo “i dati smontano fango su Chiesa” a firma di Niccolò Magnani nel quale si riportano le dichiarazione del sacerdote e giornalista don Filippo Di Giacomo e premesso che sarei ben felice se le cose stessero così, ho tuttavia alcune perplessità sul contenuto dell’articolo e sulla fonte dei dati esposti, che nell’articolo non viene citata.
Non è neppure chiara la comparazione fatta riguardo le categorie, ovvero se la comparazione è sommaria – sacerdoti e laici- o se la comparazione è stata effettuata su una corretta e reale analisi delle categorie, ovvero; sacerdoti; insegnanti; allenatori; familiari ecc.
Nel primo caso non procedo neppure, in quanto la base di analisi è a dir poco forviante e inattendibile, nel secondo caso, ovvero quello di una analisi percentuale delle diverse categorie – premesso che in Italia non esiste un dato pubblico attendibile fornito dallo Stato, soprattutto sulla categoria dei sacerdoti – ci si chiede su quale basi sia stata fatta la comparazione.
È tuttavia possibile sulla base dei dati globali delle altre nazioni, pressappoco analoghi tra loro, esporre dati attendibili.
Per quanto riguarda le varie categorie, insegnanti; allenatori; familiari ecc. la statistica – nella categoria più a rischio – si aggira intorno all’1,8%, mentre in quella dei sacerdoti, sulla base dei risultati ottenuti dalle varie commissioni di inchiesta, parte dal 4% e arriva come nel caso dell’Australia, fino all’8%.
Un dato di gran lunga superiore, aggravato dalle politiche criminali tutt’ora in atto da parte delle gerarchie cattoliche, le quali, anche sulla base dell’ultimo Motu proprio di papa Francesco “VOS ESTIS LUX MUNDI” , omettendo sistematicamente la denuncia alle autorità civili e spostando ogni volta il sacerdote, favoriscono maggiormente gli abusi.
Nella proiezione fatta dal collega Mark Vincent Healy, sulla base degli studi fatti da il Dr. padre Richard Sipe e quelli di padre Andrew M. Greeley, possiamo notare non solo il potenziale della recidiva nei preti cattolici (per via dell’omertà vaticana), ma anche, se pur in assenza di una quantificazione italiana, che proprio il nostro paese, è quello che sulla base della popolazione cattolica e quella dei sacerdoti, ha il più alto potenziale al mondo.
A smentire ulteriormente il dato piuttosto dubbio del don giornalista Filippo Di Giacomo, è l’atteggiamento criminale di tutti i sacerdoti cattolici. Non che si voglia fare di tutta l’erba un fascio, ancor meno dire che siano tutti pedofili, tuttavia il fatto che non esista traccia di un solo sacerdote che abbia denunciato alle autorità civili un collega pedofilo, li rende quanto meno tutti complici.
Francesco Zanardi
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