Mentre in Lombardia la chiesa di Milano non si pronuncia sull’assoluzione di don Mauro Galli condannato dal tribunale italiano, ma assolto dalla chiesa, in Liguria…
Il caso di don Riccardo Seppia: svanito nel nulla per la chiesa genovese che, in barba alla trasparenza tanto proclamata da papa Francesco, in merito non ha più proferito parola.
Quello di don Franco Castagneto: dal quale persino il cardinale Angelo Bagnasco ne esce malissimo in quanto è la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede che sfiduciata gli rimette il mandato.
A gettare altro fango e dubbi ulteriori sull’attendibilità delle contestate politiche di papa Francesco oggi, è ancora una volta la stessa chiesa genovese. Stando agli atti restituiti dalla Procura di Savona, titolare di uno dei due fascicoli aperti sul frate, stando al rapporto della Squadra Mobile che ha indagato per delega del p.m. Giovanni Battista Ferro, risulta che a fronte di una richiesta di informazioni da parte della giustizia italiana si legge in data 5 dicembre 2020:
Un fatto grave che, unito alle recidive della diocesi di Genova, solleva pesanti dubbi sull’affidabilità e sopratutto l’applicabilità delle politiche di tolleranza zero proclamate da papa Francesco, in particolare riferite proprio al caso di Frate Bucci, in una telefonata (agli atti della procura) tra lui e il presidente della Rete L’ABUSO è lo stesso indagato a confermare le sue problematiche che definisce “affettive”, oltre ad alcune denunce a suo carico fatte alle gerarchie ecclesiastiche che però, tramite il proprio legale dei Cappuccini Liguri il 26 agosto 2020 – prima della odierna pronuncia della procura di Savona che conferma i fatti – contestavano integralmente le accuse minacciando di citarci in giudizio… ma magari !
Padre Bucci aggiunge, inoltre, che per questo problema è ricorso a percorsi terapeutici di recupero, oltre al fatto di essere da tempo monitorato dalle gerarchie, che tuttavia mai hanno riferito i fatti all’autorità giudiziaria, verosimilmente permettendo al frate la possibilità di recidiva che, dalle sue stesse dichiarazioni, anche se a carico di maggiorenni ci sarebbe stata.
Un’omertà continuata da parte della chiesa di Genova contro la quale ci eravamo scontrati già col successore di Bagnasco, il nuovo vescovo di Genova Marco Tasca, al quale segnalammo il caso, ma non volle neppure sapere il nome del frate.
Se papa Francesco vuole essere coerente e rassicurante con i propri proclami, di fatto palesemente mancati nei casi esposti – tutti rigorosamente genovesi in questo caso – l’Associazione ritiene che papa Francesco, per la sua stessa già flebile credibilità, debba intervenire con i fatti nei confronti di una diocesi con una gestione palesemente problematica come conferma la stessa CDF che recentemente rimise a Bagnasco il mandato per il caso di don Franco Castagneto, diversamente come può solo pensare di essere credibile?
Attendiamo con ansia quali saranno i provvedimenti sul caso Bucci anche da parte del vescovo di Chiavari Alberto Tanasini, che ha attualmente in carico il frate e al quale lo stesso procuratore di Savona, Giovanni Battista Ferro, ha segnalato formalmente il caso …e che magari ci facciano sapere questa volta.
Francesco Zanardi
SAVONA – Padre Luca Bucci abusò di un 12enne. Chiuso uno dei due fascicoli aperti sul frate genovese
IL CASO – Pessima partenza per il nuovo vescovo di Genova Marco Tasca, insediato lo scorso 11 luglio
La Chiesa cattolica italiana sta negando gli scandali sugli abusi sessuali del clero?
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