Francesco Zanardi – Ho accettato ieri presso il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Savona la remissione di querela dietro la quale il Tribunale di Enna mi aveva notificato una condanna per direttissima (cioè senza neppure sentirmi) condannandomi per diffamazione.
Una condanna incomprensibile persino per lo staff legale dell’associazione che presiedo, Rete L’ABUSO, il quale non solo non ravvisava alcuna diffamazione, ma solo una più che legittima presa di posizione in difesa un nostro assistito, che vedeva la stessa Procura della Repubblica di Enna, scivolare sulla competenza territoriale sia dal Pubblico Ministero che dal GIP che la convalidò.
Mi rifiuto – per ora – di entrare nel merito di quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, che malgrado le palesi ammissioni di aver insabbiato il caso, tutte agli atti, vede il vescovo Rosario Gisana persino parte lesa.
Continua a breve…
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