Dal Washington Post di oggi, a firma di Stefano Pitrelli l’interessante articolo sul tour operator Oattravel (Grand Circle Foundation) di Boston e sulla richiesta di capire meglio gli abusi sessuali del clero in Italia, più noti all’estero che nel paese in cui vengono commessi.

Francesco Zanardi e Peter Loewe, presso la sala della Stampa Estera di Roma

La curiosità dell’estero sulle censure e fake news degli organi di informazione italiani e le inadempienze del Governo non sono una novità. Già nel 2018, proprio a causa dell’evidente e a dir poco sospetto silenzio della stampa italiana sui fatti di cronaca, la Stampa Estera in Italia volle incontrare presso la sede di Roma la Rete L’ABUSO, per capire quanto taciuto o incorrettamente riportato dalla stampa italiana.

La grave situazione dell’Italia all’estero è ben nota (anche tramite ECA Global, presente in 42 paesi e di cui Zanardi è fondatore) e confronto agli altri paesi industrializzati del pianeta, appare come qualcosa di medioevale tanto da attirare persino la curiosità dei turisti, più informati di noi dalla stampa dei loro paesi su ciò che accade nel nostro.

Il tour operator presenta così l’incontro con Francesco Zanardi, vittima e fondatore dell’unica realtà italiana in tutela delle vittime sopravvissute al clero cattolico;

Esplora Roma • Argomento controverso: lo scandalo degli abusi sessuali della Chiesa cattolica in Italia con l’avvocato delle vittime Francesco Zanardi.

Attività esclusiva di OAT: le scoperte di oggi presentano l’ argomento controverso di come l’Italia ha gestito lo scandalo degli abusi sessuali della Chiesa cattolica con il sopravvissuto e avvocato Francesco Zanardi. Sebbene possa essere difficile da ascoltare, questa conversazione farà luce su un argomento importante che spesso non viene discusso in questo paese profondamente reverenziale. 

Pomeriggio: Verso le 14:15, ci ritroveremo con il nostro gruppo e inizieremo a camminare verso la nostra prossima destinazione: lo studio di un artista locale nel quartiere Quadraro di Roma. All’arrivo, intorno alle 15:30, incontreremo Francesco Zanardi, fondatore e presidente di Rete L’Abuso, un’associazione dedicata a perseguire giustizia per gli italiani che sono stati abusati sessualmente dal clero cattolico romano. Essendo lui stesso un sopravvissuto, purtroppo Francesco è molto adatto a parlare con noi dell’argomento controverso di come il Vaticano e le autorità italiane hanno gestito decenni di accuse di abusi. Anche se l’ora che trascorriamo con Francesco sarà molto emozionante, farà luce anche su una questione importante che spesso viene nascosta sotto il tappeto in Italia, dove la Chiesa è profondamente venerata e più o meno immune dalla supervisione del governo.

Francesco è cresciuto, come quasi l’80% degli italiani, nella fede cattolica. Nel 1980, quando Francesco aveva 11 anni, il parroco della sua parrocchia iniziò a maltrattarlo. Di conseguenza, ha lottato per decenni per venire a patti con il trauma a cui è stato sottoposto da bambino, sapendo per tutto il tempo che il suo aggressore non avrebbe mai dovuto affrontare alcuna conseguenza.

A differenza di molti paesi di lingua inglese ed europei, dove gli abusi del clero sono ampiamente segnalati e la giustizia è regolarmente servita, l’Italia è stata estremamente riluttante a perseguire il clero colpevole. Ciò è dovuto in parte a quanto sia venerata la Chiesa cattolica nella società italiana, e in parte ai Patti Lateranensi del 1929, che istituirono un Vaticano indipendente e sostanzialmente esentarono la Chiesa cattolica romana dalle leggi italiane.

La Chiesa è responsabile di svolgere le proprie indagini in Italia e nel mondo. Tuttavia, poiché considera la pedofilia un crimine morale contro Dio piuttosto che un crimine fisico con vittime umane, raramente persegue la punizione penale. I preti accusati vengono invece inviati in centri di riabilitazione, trasferiti in diverse parrocchie, posti agli arresti domiciliari o, solo nei casi più gravi, sconsacrati. (Almeno 11 chiese italiane hanno fornito asilo agli abusatori stranieri che sono indagati nei loro paesi d’origine.)

Ma le autorità italiane non sono esenti da colpe: quando lo scandalo degli abusi sessuali ha raggiunto il culmine in Europa nel 2010, il presidente italiano, Giorgio Napolitano, ha definito le accuse “un attacco senza riserve alla Chiesa e al Papa”. Anche i media italiani sono stati praticamente in silenzio sullo scandalo, riportando occasionalmente casi esteri ma raramente nazionali. Di conseguenza, esistono pochissimi dati sull’entità degli abusi clericali in Italia. Nel 2014, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto feroce accusando il governo italiano e il Vaticano di promuovere un “codice del silenzio” e di proteggere la reputazione della Chiesa sul benessere delle vittime di abusi in Italia.

A causa di questa estrema mancanza di trasparenza, è molto difficile per le vittime italiane trovare sostegno. In tutto il Paese, infatti, esiste un’unica associazione di vittime: Rete L’Abuso. Francesco è stato ispirato a creare l’organizzazione nel 2010, dopo aver assistito a una protesta di un gruppo di vittime americane a Roma. Rete L’Abuso tiene traccia di tutti i sacerdoti italiani accusati e condannati dal 2000. L’elenco comprende attualmente 151 sacerdoti indagati o in attesa di processo o condanna, e 154 condannati dallo Stato. Rete L’Abuso ha sostenuto fino ad oggi 930 vittime e, con l’aiuto di 20 avvocati che lavorano pro bono, l’associazione ha aperto 15 processi contro il clero abusivo. Francesco ha anche citato l’Italia alle Nazioni Unite per violazione dei diritti dei bambini.

Dopo che Francesco avrà condiviso con noi la sua commovente storia, avremo circa 45 minuti per porre qualsiasi domanda. Francesco è desideroso di sensibilizzare sui blocchi stradali che le vittime italiane stanno affrontando, quindi le sue risposte saranno senza dubbio sincere.”

Il “turismo dell’esperienza” combina le rovine romane al mattino, un discorso sugli abusi della chiesa nel pomeriggio

Belve senza embargo – Una cultura criminale che padre Hans Zollner ribattezza

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