Un clamoroso esempio del fallimento della giustizia italiana, già noto e chiaramente espresso dal Comitato per la tutela dell’infanzia delle Nazioni Unite, che nel 2019, riguardo le molteplici denunce esprimeva; “il Comitato è preoccupato per i numerosi casi di bambini vittime di abusi sessuali da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica nel territorio dello Stato Membro e per il basso numero di indagini criminali e azioni penali da parte della magistratura italiana.”
Parole forti, riferite proprio a quanto emergeva in particolare dalle nostre denunce. Non solo la latitanza dello Stato, ma anche quella della magistratura, aggravata dal fatto che questa, non solo fosse molto reticente nel procedere, ma non esercitasse in alcun modo il suo potere, l’autonomia che questa ha. A prescindere dall’interesse del Governo, il quale, sempre in quella sede, ricevette diverse raccomandazioni oggi un tutt’uno con i silenzi della Giustizia. (paragrafo 21)
L’iniziativa della magistratura spagnola è un atto dovuto a fronte dei 250 casi emersi in 70 anni, da accertare e approfondire, ma tali da stimolarne l’interesse.
I silenzi decennali di quella italiana invece, segno che questa ha rinunciato (almeno per quanto riguarda il clero) alla propria autonomia e ancor peggio, all’importanza dell’Istituzione che rappresenta e del ruolo, tale da avere anche in Italia l’autonomia di intervento, a prescindere dalla politica, anzi, proprio quando questa è assente, come nel caso italiano.
La punta dell’iceberg italiana, ignorata ma ben documentata sul nostro portale e che in un paese normale come la Spagna avrebbe stimolato come è accaduto un’indagine, in Italia invece pare proprio di no. l’Associazione ha i dati e ben volentieri li consegnerebbe ai magistrati, ma non li vogliono.
Eppure in soli 15 anni (non 70 come in Spagna) contiamo ben 320 sacerdoti coinvolti in casi di pedofilia, circa 160 condannati in via definitiva, circa 60 inediti e custoditi nei nostri archivi, se pur documentati, improcedibili perché le attuali leggi, in Italia hanno vuoti tali da impedire la procedibilità di indagini, persino preventive.
Stiamo assistendo ovunque a governi che mettono a riparo i cittadini, indagano con commissioni d’inchiesta che rivelano dati impressionanti per l’opinione pubblica, un po’ meno per chi tecnico e li aveva già ben chiari da anni e aspettava solo divenissero ufficiali.
In Italia invece bisognerà attendere le prossime vittime, sperando denuncino e anche loro non siano improcedibili per prescrizione o altro.
F.
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