Un fascicolo che fa impallidire e documentato dalle indagini della Giustizia italiana, quello sulle omissioni del Governo in violazione dela Convenzione per la tutela dei diritti dell’infanzia, depositato sul tavolo del Comitato delle Nazioni Unite lo scorso febbraio, di cui diamo notizia oggi e nel quale Rete L’ABUSO chiede attraverso una Petizione, l’avvio di una procedura di infrazione sulla base del terzo Protocollo addizionale OPIC, sottoscritto dall’Italia nel 2016.

L’Italia risulta recidiva di fronte al Comitato ONU e non ha mai dato seguito alle raccomandazioni che seguirono la prima denuncia della Rete L’ABUSO del 2019, il Comitato rispose; 21. Accoglie favorevolmente il piano nazionale per la prevenzione e la lotta contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei bambini 2015-2017 e la rivitalizzazione dell’Osservatorio per contrastare la pedofilia e la pornografia infantile,

il Comitato è preoccupato per i numerosi casi di bambini vittime di abusi sessuali da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica nel territorio dello Stato Membro e per il basso numero di indagini criminali e azioni penali da parte della magistratura italiana.

Con riferimento alle sue precedenti raccomandazioni (CRC / C / ITA / CO / 3-4, par. 75) e al commento generale n. 13 (2011) sul diritto del bambino alla libertà e contro tutte le forme di violenza nei suoi confronti e prendendo atto dell’Obiettivo 16.2 per lo Sviluppo Sostenibile, il Comitato raccomanda all’Italia di:

(a) Adottare, con il coinvolgimento attivo dei bambini, un nuovo piano nazionale per prevenire e combattere l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini e assicurarne l’uniforme implementazione su tutto il suo territorio e a tutti i livelli di governo;

(b) Istituire una commissione d’inchiesta indipendente e imparziale per esaminare tutti i casi di abuso sessuale di bambini da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica;

(c) Garantire l’indagine trasparente ed efficace di tutti i casi di violenza sessuale presumibilmente commessi da personale religioso della Chiesa Cattolica, il perseguimento dei presunti autori, l’adeguata punizione penale di coloro che sono stati giudicati colpevoli, e il risarcimento e la riabilitazione delle vittime minorenni, comprese coloro che sono diventate adulte;

(d) Stabilire canali sensibili ai bambini, per i bambini e altri, per riferire sulle violenze subite;

(e) Proteggere i bambini da ulteriori abusi, tra l’altro assicurando che alle persone condannate per abuso di minori sia impedito e dissuaso il contatto con i bambini, in particolare a livello professionale;

(f) Intraprendere tutti gli sforzi nei confronti della Santa Sede per rimuovere gli ostacoli all’efficacia dei procedimenti penali contro il personale religioso della Chiesa Cattolica sospettato di violenza su minori, in particolare nei Patti Lateranensi rivisti nel 1985, per combattere l’impunità di tali atti;

(g) Rendere obbligatorio per tutti, anche per il personale religioso della Chiesa Cattolica, la segnalazione di qualsiasi caso di presunta violenza su minori alle autorità competenti dello Stato Membro;

(h) Modificare la legislazione che attua la Convenzione di Lanzarote in modo da garantire che non escluda il volontariato, compreso il personale religioso della Chiesa Cattolica, dai suoi strumenti di prevenzione e protezione.

Un quadro oggi aggravato nel contesto europeo dalle reticenze continuate del Governo italiano, l’unico inadempiente. che non accenna un intervento e neppure l’ipotesi di avviare una discussione.

Tra i casi portati a campione dello scenario italiano quello di Enna, esemplare nell’attualità del totale fallimento delle norme canoniche, che hanno visto rigettare dalla stessa CDF la denuncia del caso e che oggi vedono la stessa CEI non intervenire (secondo Motu proprio Vos estis lux mundi) nei confronti del vescovo Gisana che da quanto emerge dalle sue stesse parole nelle intercettazioni della Procura, insabbiò il caso.

Altri due casi a corredo delle gravi lacune italiane, di cui ci riserviamo i particolari in quanto ci sono denunce e si presume anche indagini in corso.

Una descrizione drammatica della situazione italiana, ampiamente documentata e che va oltre il solo clero, sulla quale si attende la pronuncia dell’Ufficio ONU di Ginevra.

Preti pedofili; Il gioco della CEI mentre il Governo italiano cala le braghe

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