L’orrore e la vergogna non conoscono confini. Dalla Romania alla Francia, dall’estremo nord della Scandinavia all’Italia, passando per Spagna, Svizzera, Belgio, Austria e molti altri paesi. Realtà diverse, altri abusi, altri autori, ma sempre le stesse vittime: i bambini.

Adozioni forzate, abusi sessuali in collegi e scuole, bambini allontanati con la forza dalle loro famiglie, vittime del traffico di esseri umani, bambini sottoposti a esperimenti sociali e bambini maltrattati in famiglia. Questo viaggio cerca di delineare un fenomeno che emerge dalle ombre del passato per evitare che questi crimini cadano nell’oblio e che le vittime vengano dimenticate senza che sia fatta giustizia.

Decine di ritratti fotografici in bianco e nero denunciano la vergogna: la vergogna che pervade e intossica le vite di chi ha subito violenza; la vergogna che dovrebbe provare chi ha calpestato queste giovani vite e ne ha abusato senza ritegno; la vergogna di noi spettatori per la nostra impotenza di fronte a un fenomeno fuori dalla nostra portata; e, infine, la vergogna di una realtà europea che vorrebbe essere moderna e sociale ma che non riesce a gestire in modo completo una situazione drammatica.

Questa è solo la punta dell’iceberg, uno scorcio di una realtà immensa, sommersa e difficile da quantificare che permea il tessuto sociale europeo e rende la vita di migliaia di persone difficile, se non impossibile. Uomini e donne che sono stati spezzati durante l’infanzia, quello che dovrebbe essere il periodo più sereno e spensierato della loro vita, e che meritano riconoscimento, scuse e giustizia. Riconoscimento, scuse pubbliche e giustizia sono tra gli obiettivi principali di Justice lnitiative.

Questo progetto riporta le vittime al centro dell’attenzione e mira a un’azione congiunta a livello europeo affinché i singoli Stati e governi prendano in mano la questione e presentino soluzioni concrete e fattibili che permettano a migliaia di cittadini di superare un passato drammatico e traumatico.

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