La IV sezione penale della Corte di Appello di Napoli presieduta dalla dott.ssa Luisa Toscano, a latere i consiglieri Federica De Maio e Nicola Russo, Procuratore Generale dott.ssa Rossella Annunziata, ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione per Livio Graziano, difeso dall’avv. Giampiero De Cicco del foro di Benevento e  dall’avv. Carlo Di Casola del foro di Napoli.

Trattasi di un sacerdote della Diocesi di Aversa ma che operava in Principato Ultra (AV) presso la Comunità “Effatà Apriti” da lui fondata e mantenuta anche con fondi pubblici come ha dichiarato oggi in aula.

Proprio presso la comunità si sarebbero perpetrate le violenze sessuali ai danni di un bambino all’epoca dei fatti (2021) di anni 12. Il ragazzino era stato affidato a luglio 2021 dai genitori all’ex sacerdote per il campo estivo.

Rientrato a casa a settembre il padre notò un’incessante attività di messaggi in entrata e uscita dal telefono del figlio che gli confidò che “Padre Livio mi stressa”.

Il tenore inequivoco dei messaggi indusse il padre del bambino a rivolgersi ai Carabinieri che, acquisita la deposizione del minore con l’ausilio di una psicologa nominata dal PM di Avellino, ha portato la Procura a richiedere e ottenere la misura cautelare della detenzione  in carcere del prete.

Al momento dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare la perquisizione eseguita nell’alloggio di “Padre Livio” ha fatto rinvenire materiale di riscontro al racconto del ragazzino (profilattici e lubrificanti).

Così come le perizie sul telefono del prete hanno fatto rinvenire, nella memoria perché cancellati, centinaia di messaggi e anche alcune foto del bambino nudo mentre dormiva nella stanza da letto del sacerdote; in una foto di fianco al minore si vedono disteso nello stesso letto, le gambe e un piede di un adulto che la parte civile ha indicato essere il prete.

In primo grado la condanna è stata pronunciata il 24 novembre 2022 dal Tribunale di Avellino presieduto dal dott. Lucio Galeota.

Viva soddisfazione è stata espressa dai patroni di parte civile gli avv.ti Giovanni e Benedetta Falci del foro di Salerno che hanno dichiarato che questa sentenza deve essere di esempio per tutti coloro che subiscono violenze sessuali e non le denunciano. “Non bisogna lasciare in giro personaggi come il Graziano che, benché allo stato sia ancora presunto innocente, annovera, per il momento, una cd “doppia conforme” di condanna”, è quanto detto dall’avv. Benedetta Falci.

“Mi auguro che finisca quanto prima questa vicenda giudiziaria che vede la vittima trasformarsi in colpevole; oltre la violenza subita, il bambino deve subire anche il processo, che in questi casi da diritto si trasforma in una forma di supplizio” è la dichiarazione a caldo dell’avv. Giovanni Falci.

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