Ieri, nel giorno del suo compleanno e davanti alla diocesi di Brescia, la protesta non violenta di un sopravvissuto, oggi adulto e padre di famiglia.
Secondo il racconto l’uomo si era rivolto alla curia nel 2020 per raccontare gli abusi infantili subiti a Vicenza, in un’altra diocesi. Tuttavia essendo residente a Brescia, aveva chiesto li come era possibile procedere ottenendo la disponibilità (peraltro prevista dal Motu proprio) a gestire la vicenda.
Disponibilità poi a quanto pare venuta meno.
Da qui le proteste dell’uomo che già a natale aveva manifestato davanti ai cancelli della diocesi.
Amareggiato spiega che il suo unico desiderio era quello di impedire che il sacerdote potesse commettere altri abusi, essendo ancora operativo se pur ora incardinato in un’altra diocesi.
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